Sunday 5 June 2011

REFERENDUM 12-13 GIUGNO 2011


La Germania è l'economia che permette l'esistenza dell'Unione Europa. Nel 2010, quando tutti gli altri Paesi ancora arrancano, la sua crescita è stata del 3,6%.
Qualche giorno fa, il governo tedesco ha considerato conclusa la sua esperienza nucleare ed entro dieci anni fermerà tutte le sue centrali.
Attualmente soltanto il 17% del fabbisogno energetico tedesco è soddisfatto dall'atomo.
Ha senso che l'Italia vada in direzione completamente opposta e cominci adesso la sua politica energetica nucleare?
Molti obiettano il caso della Francia, che utilizza le sue centrali al 70% ed esporta energia ricavandone profitto. Il punto è che, contrariamente ai tedeschi, i governi francesi sono ricorsi al nucleare come investimento e non solo come fonte di energia. Per tale ragione, se ne sono resi maggiormente dipendenti e la stanno ancora pubblicizzando all'estero. É infatti con Sarko che l'Italia ha in piedi accordi per costruire i suoi eventuali impianti.
C'è ancora chi dice: “sì ma tanto abbiamo centrali nucleari francesi e slovene a due passi dal confine”. Personalmente non vedo il nesso tra questa constatazione e il costruirne 4 in Sardegna (come sarebbe previsto) o mettere a rischio radioattivo anche il sud.
Per fermare ancora una volta il nucleare in Italia, evitare la privatizzazione dell'acqua e fermare il legittimo impedimento, rispondiamo tutti con 4 SI al referendum del 12 e 13 giugno!


IMPEGNIAMOCI TUTTI per il raggiungimento del QUORUM!


Se sei lontano dal tuo seggio È POSSIBILE VOTARE FUORI SEDE, vedi come:
http://iovotofuorisede.altervista.org/blog/?

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