Thursday, 9 June 2011

La Buona Terra

Ho trascorso a Castel Volturno una decina di giorni tra aprile e maggio di quest'anno per frequentare dei corsi professionali. Vi si trova infatti un centro di addestramento per il personale marittimo a cui mi sono rivolto per conseguire i certificati necessari a potermi imbarcare, data la mia intenzione di trovare lavoro a bordo di una nave nel più breve tempo possibile.
Lo stesso tipo di formazione al nord mi sarebbe costata il doppio, senza contare il vitto e l'alloggio, mentre qui a Castel Volturno era tutto compreso nel pacchetto. Avrei soggiornato in un albergo in cui mi sarebbe stata servita carne a pranzo e a cena, e le lezioni si sarebbero svolte nelle aule dell'edificio accanto. Pur preferendo un tipo di dieta meno proteica, sono stato ben contento di poter cogliere l'occasione per visitare un pezzetto di Campania, regione in cui non ero mai stato prima.
Ed è stata una scelta azzeccata poiché mi ci sono divertito e ho conosciuto persone con cui m'è sembrato di condividere amicizie di lunga data benché ci conoscessimo appena da due giorni.
L'Acqua Park (ph.A.Chetta)
Ma, ovviamente, il mio resoconto non può essere tutto a tinte chiare perché la mia curiosità mi spingeva ad andare oltre alla risata e a farmi domande, a volte banali a volte meno.
A volte domande che pur essendo banali devono comunque essere poste.
Così il mio sguardo vagava sul paesaggio in cui mi trovavo qualche metro in anticipo sulla scelta, pressoché casuale, che mi aveva portato a Castel Volturno ad ascoltare e condividere le storie di Domenico da Vibo, dei palermitani Salvo e Federico, di Daniel il toscano *.
E ciò che vedevo, ciò a cui assistevo, erano scheletri di case costruite a metà, abitate soltanto al pianterreno e con i piani superiori neppure intonacati quando c'erano i mattoni, sennò solo con rampe di scale grigie che salivano nel vuoto di soffitte a cielo aperto.
Cani, molti cani randagi che scorrazzavano per campi e campi incolti che si perdevano a vista d'occhio e attraversati da una striscia di catrame lunghissima, un tratto soprelevato della ss Domitiana.
Una terra bellissima, la cui potenza si respira a pieni polmoni al solo camminarci sopra. Era la terra più fertile d'Europa quella su cui svolgevo le prove antincendio, se non fosse che niente, ma proprio niente, vi venisse coltivato.
A guardar bene però qua e là affiorava qualche cosa. Ma a guardar
meglio ci si accorgeva che era solo spazzatura, ex-bottiglie di coca cola, sacchi neri dell'immondizia, pneumatici. Così come si accumulavano ai bordi delle carreggiate, portati dalla stessa inerzia i rifiuti si diffondevano nei campi.
E sui marciapiede uomini e donne africani aspettavano e aspettavano costantemente, ad ogni ora del giorno, con lo sguardo che si perdeva lungo la strada come succede sulle vignette per i bambini che spiegano cosa sia la prospettiva.
Era inizio maggio, ma ogni tanto faceva molto caldo e si sarebbe potuto attraversare quella striscia di vegetazione e cemento che ci separava dal mare per fare un bagno. Se non fosse stato per l'inquinamento di sostanze acide di cui è invischiato il Litorale Domitio.
Ho sentito dire che non è più così. Adesso volendo il bagno si può fare, ma a me nel frattempo è passata la voglia, m'è tornato freddo. Mi volto, vedo l'Acqua Park abbandonato. La brezza ora mi fa venire anche un po' di pelle d'oca.
Mi viene ripetuto che Castel Volturno non è più quella d'una volta, per esempio non c'è più il blocco dell'esercito all'inizio del paese. Una volta non è che si poteva entrare così, come volevi tu a Castel Volturno..c'erano i controlli. Forse adesso è Schengen ad essere entrata in vigore pure qui.
Sono passati tre anni, era il 18 settembre 2008, dalla strage causata da un gruppo scissionista del Clan dei Casalesi che ha portato alla morte di sei immigrati africani innocenti oltre a quella di un pregiudicato del posto, titolare di una sala giochi.
Adesso però li hanno presi, gli assassini. Proprio qualche giorno prima che io mi recassi qui, ne ho rivisto l'arresto al telegiornale in occasione della sentenza, 4 ergastoli e una condanna a 23 anni. Sento dire da alcuni napoletani che forse ora gli han date na' mazzata..
S'è fatta sera, le lezioni di PSSR* sono finite ed è quasi ora di cena.
Stranamente la braciola è stata rimpiazzata da una altrettanto proteica mozzarella di bufala, ma questa qui è molto più buona, incomparabilmente più buona. Se non fosse.. sorge un dubbio, mi chiedo cosa si possa fare per levarselo dalla testa. Sento il profumo della pasta bianca, l'addento, la butto giù. Buonissima.

*nomi e provenienze di fantasia
*acronimo di Sicurezza Personale e Responsabilità Sociale


Nicc.Dob.

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