Dopo una lunga e luminosa
estate passata in Italia, cosa che da un paio d'anni non mi
succedeva, a metà ottobre sono ritornata a Cambridge, in
Inghilterra.
Giusto in tempo per la morta stagione.
Non ho fatto in tempo a
scendere dall'aereo, infatti, che già mi era stato fatto presente
che Halloween era alle porte. Pochi giorni dopo, nella casa che ora
sto dividendo con altre cinque persone, cominciarono a spuntare
scheletrini fluorescenti e finti ragni di ogni colore e dimensione da
ogni angolo, mentre due grosse zucche, pronte per essere intagliate,
dominavano il living room.
A distanza di nemmeno una
settimana da Halloween, in Inghilterra si preparano le celebrazioni
del 5 novembre in ricordo del cosiddetto Gunpowder Plot
(ovvero "Congiura della polvere da sparo"). L'episodio data
al 1605, quando un gruppo di cattolici, capeggiati da Robert Catesby,
organizzarono una congiura contro Giacomo I, sovrano protestante; il
loro piano era quello di far esplodere la House of Parliament
e con essa il re e gran parte dell'aristocrazia protestante. I
cospiratori vennero però scoperti e l'attentato sventato. In
particolare però, ciò che viene ricordato ogni 5 di novembre
riguarda Guy Fawkes, che del gruppo era colui che si occupava degli
esplosivi, e che –si dice– venne scoperto con 36 barili di
polvere da sparo.
Ogni anno quindi si
celebra il mancato attentato, il fatto che il re non saltò in
aria e che gli attentatori vennero scovati in tempo. Scovati,
arrestati, processati e condannati ad essere hanged, drawn and
quartered ovvero –letteralmente– impiccati, sventrati e
squartati; un'atroce forma di pena capitale per gli uomini, che
risaliva all'epoca medievale. Il condannato veniva appunto impiccato,
ma non fino alla morte, quindi rianimato e sventrato vivo; le viscere
gli venivano bruciate davanti così, nel caso egli fosse
disgraziatamente ancora cosciente, poteva assistere allo spettacolo,
prima di essere squartato.
Si narra che Fawkes,
tuttavia, riuscì ad avere una sua piccola rivincita, saltando dalla
forca e quindi morendo risparmiandosi un'ulteriore terribile agonia.
Nonostante ciò, il suo corpo venne comunque straziato e le sue parti
esposte pubblicamente come monito per chi pensasse di voler tradire
la corona in futuro.
Ogni 5 novembre si
festeggia con uno spettacolo di fuochi artificiali seguito
dall'accensione di un grande falò, durante il quale si bruciano
pupazzi raffiguranti Guy Fawkes e si recitano filastrocche che
ricordano l'evento. Curiosamente, questa celebrazione assomiglia
molto ad altri rituali, appartenenti alla tradizione pagana e poi
molto spesso rivisitati in chiave religiosa, che ricorrono più o
meno nello stesso periodo (tra i quali, appunto, anche Halloween).
Tutti rituali legati alla chiusura del raccolti nei campi e
all'inizio dell'inverno, i cui spiriti portatori di morte e sterilità
si tentava di allontanare con dei fuochi ed altri riti scaramantici.
Subito dopo aver fatto
giustizia sullo sventurato Fawkes, l'Inghilterra ricorda episodi più
vicini nel tempo e si prepara a commemorare i soldati morti durante
le guerre mondiali. Con dei papaveri.
Chiunque nei giorni
precedenti l'11 di novembre, giornata della commemorazione, sfoggia
un bel papavero di carta pesta puntato sul petto, preferibilmente
sulla sinistra, vicino al cuore. La scelta di questo simbolo fa
riferimento ai versi di In Flanders Fields, poesia
scritta dal colonnello canadese John McCrae nel 1915, mentre si
trovava a combattere sul fronte franco-belga. Il militare descrive i
campi di battaglia cosparsi di sangue dove, tra croce e croce
ondeggiavano i papaveri.*
I Remembrance poppies
(papaveri della commemorazione) vengono venduti dalla Royal British
Legion, la principale organizzazione di beneficenza a supporto di
coloro che prestarono e prestano servizio alla nazione e dei loro
famigliari. Oggi più che mai è raccomandabile per tutti coloro che
ricoprono cariche pubbliche, così come per chi lavora nel mondo
della spettacolo, che si porti il poppy. Un'usanza che è
ormai diventata una vera e propria moda, cui purtroppo sono legati
anche forti pregiudizi. La mancata osservanza di questa “regola”,
infatti, scatena immancabilmente furiose polemiche che non fanno
altro che mettere in ombra il significato originario di questo
simbolo, trasformando tutto in potentissimo showbusiness,
contro cui però nessun fuoco né rito scaramantico può nulla.
Manca qualcosa? Un poster della Royal British Legion per la campagna 2012 (fonte: www.britishlegion.org) |
Un'immagine dalla cerimonia d'apertura della Poppy Appeal Campaign 2012, lo scorso ottobre (fonte: www.guardian.co.uk) |
Sara
*Il riferimento ai
papaveri che vegliano
sui corpi dei soldati nei campi di battaglia, ci è noto ovviamente
anche grazie a La guerra di Piero di Fabrizio De André.
Ottimo reportage. Grazie, Sara. Ho imparato qualcosa di nuovo. Sono contenta di non essere vissuta nel 1600:decisamente horror impiccagione, sventramento e squartamento...
ReplyDeleteSì, terribile davvero!
DeleteCurioso come si mescolino indistintamente zucche, morte, falò, fuochi d'artificio, sventramenti e papaveri, tutto in pochi giorni. Fino a fare una gran confusione di significati, tra passato e presente.
Grazie della tua visita e buona domenica!
Sara
Un motivo in più per preferire l'Italia.
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