Un amico una volta mi
disse che un uomo riuscì a spostarsi dall’Europa alla Cina senza portarsi
dietro più soldi di quanti uno normalmente prende per uscire di casa o, ancor
meno, una carta di credito.
Durante il suo viaggio
infatti, egli visse barattando i prodotti che trovava lungo il percorso: la
sola distanza sarebbe bastata ad aggiungere valore alla merce precedentemente
acquistata. Per fare un esempio, dei cucchiai di legno sarebbero stati
scambiati, dopo qualche miglia di cammino, per della lana, con un margine
sufficiente a procurarsi del riso o dei noodles. Così facendo egli attraversò
l'intero continente Eurasiatico.
Qualche decennio fa,
quando la Jugoslavia era uno stato solido, frotte di persone si recavano
settimanalmente a Trieste, la prima città italiana, per comprare articoli
introvabili nel loro Paese. Tra questi i più ricercati erano vestiti e
giocattoli, in particolare collant e bambole. Ora, con la Slovenia nel trattato
di Schengen, sono gli italiani ad attraversare regolarmente il confine per
riempire i serbatoi di benzina più conveniente.
Quando la mia nave
raggiunse Manaus, una città grigia cemento nel cuore dell’Amazzonia, un
motorista dell’equipaggio acquistò nel mercato di fronte al porto 22 paia di
infradito a 7 dollari americani l’uno. Mi disse che a Manila è impossibile
trovarne a meno di 13 $.
É un dato di fatto il
risparmio di 132 $.
Mi è sempre piaciuta l'arte del baratto!!!!!
ReplyDeleteA volte puo' essere la piu' conveniente.
DeleteCiao!