Le femmine di
drago di Komodo possono deporre uova in grado di schiudersi senza contributo da
parte maschile attraverso il fenomeno denominato partenogenesi. Questo tipo di
riproduzione asessuata è stata riscontrata in femmine tenute in cattività
lontane da individui maschi per anni, se non addirittura per tutta la vita.
I draghi di
Komodo sono enormi varani endemici di alcune isole dell’Indonesia centrale, la
cui lunghezza può arrivare sino a 3 metri. Molto probabilmente la partenogenesi
è per loro l’ultima soluzione atta a preservare la specie in estreme condizioni
di isolamento. Queste si possono verificare in natura per l’effetto di una
tempesta o delle forti correnti marine presenti nell’area che possono
allontanare i varani in nuoto dai loro luoghi originari e trasportarli su
territori non popolati.
La riproduzione
priva di fertilizzazione delle uova può portare alla nascita solo di individui
di sesso maschile a causa di un meccanismo genetico. Le femmine recano i
cromosomi ZW e uno tra Z e W si trova di base in tutte le uova. In seguito, per
l’apporto genetico soltanto da parte di madre, la combinazione cromosomica
delle uova sarà o quella maschile ZZ oppure WW, che però non porterà alla vita. Ovviamente, questo metodo di procreazione non è salutare per la
specie, tuttavia i nuovi nati avranno uno sviluppo normale e saranno in grado
di accoppiarsi a loro volta.
La partenogenesi
è rara nei vertebrati, ma è stata osservata nei serpenti, nei pesci e perfino
fra i tacchini. Il suo ripetuto rinvenimento fra i draghi di Komodo ha portato
a riconsiderala si come una risorsa straordinaria, ma “non così eccezionale” almeno
per certe specie.
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