Là dove tutte le favole
si concludono, inizia la storia di Jean e Juliette. I novelli sposi,
all'uscita dalla chiesa, si imbarcano per una luna di miele a bordo
della chiatta a motore Atalante. Assieme a Jean, comandante
del battello, e Juliette, ci sono a bordo Pére Jules, un vecchio ed
eccentrico marinaio ricoperto di tatuaggi e con la passione per i
gatti, ed un giovane mozzo.
Si tratta della scena
d'apertura dell'unico lungometraggio realizzato da Jean Vigo,
L'Atalante (1935).
"Focalizzò la sua
lente sulla realtà e la trasformò in fiaba",
ebbe a dire Truffaut riguardo il giovane regista, morto a soli 29
anni proprio durante le riprese di quello che diventerà uno dei
grandi capolavori del cinema, non solo francese.
Quel che colpisce è senza
dubbio la sincerità e la semplicità di questa "piccola
storia", che racconta della passione di una giovane coppia e
delle difficoltà dei primi momenti di una vita assieme.
La felicità e
l'entusiasmo per l'inizio del nuovo viaggio vengono ben presto
sostituiti dalla difficoltà per Juliette di adattarsi alla vita a
bordo della chiatta; in seguito ad un litigio, la giovane abbandona
l'Atalante, attratta dalla ben più stimolante ed interessante
aura della città.
è la sequenza in cui Jean, nel suo letto a bordo della chiatta,
e Juliette in una camera d'albergo, a chilometri di distanza,
si rendono conto del sentimento e della passione che li lega
e di cui l'improvvisa assenza li ha privati.
Nella sua narrazione Vigo
unisce le due maggiori tendenze del cinema dei primi decenni del XX
secolo, realista ed estetica, contribuendo in maniera determinante
all'affermarsi del realismo poetico.
Figlio degli anarchici
militanti Miguel Almereyda1
ed Emily Clero, sesto di cinque fratelli nati da una precedente
unione e tutti deceduti molto giovani, Jean visse un'infanzia
complicata segnata dall'assenza dei genitori, cresciuto in un
collegio, malato fin da piccolo. Unica eredità fu il motto del nonno
paterno “Io proteggo i più deboli!”, che Jean mise in pratica
nella sua, tanto corta quanto brillante, carriera cinematografica2.
Il lungometraggio
L'Atalante venne preceduto dai cortometraggi À
propos de Nice (1930)
e Zéro de conduite
(1933), entrambi caratterizzati dallo sperimentalismo proprio del
regista, che però trova piena realizzazione, appunto, ne L'Atalante.
Chi
riesce a tenere gli occhi aperti sott'acqua riuscirà a vedere la
persona amata
Sarà Pére Jules a
ritrovare Juliette che, una volta ritornata a bordo della chiatta,
potrà finalmente riabbracciare il suo Jean.
Ora la storia può
concludersi come tutte le favole.
Sara
1 Pseudonimo di Miguel Bonaventure de Vigo, che si scelse questo cognome perché sembrava molto spagnolo, ricordando così le sue radici andorrane, ma anche perché conteneva tutte le lettere della frase: y a la merde!
2 Truffaut François, The Films in my Life, Simon and Schuster, New York, 1978 (titolo originale: Les films dans ma vie, 1975) pp. 24, 25, 26 - traduzione italiana mia.
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