Wednesday, 31 August 2011
Cheshire Cat
http://www.lukestephenson.com/
"To grin like a Cheshire Cat"
Modo di dire utilizzato nella contea inglese del Cheshire.
Le origini del detto popolare sembrerebbero svariate,
quella che io preferisco è che il sorriso beffardo,dei gatti,
sia dato dall'abbondanza di latte che ingurgitano durante il giorno.
Grace
Thursday, 25 August 2011
ingenuità sui London riots 2011
Wednesday, 17 August 2011
Nostalgia e l'Albero del Desideroso
Monday, 15 August 2011
Il bello, il brutto è Lucini
Friday, 12 August 2011
Cuore di pietra
"A work of Art, be it ever so humble, is long lived; we never tire of it (...). All works of Art have the property of becoming venerable amidst decay: and reason good, for from the first there was a soul in them, the thought of man, which will be visible in them so long as the body exists in which they were implanted."W. Morris – Art and Socialism, 1884
Per quanto possa essere umile, un'opera d'arte vive a lungo, non ce ne stanchiamo mai (...). Tutte le opere d'arte hanno la capacità, in mezzo al decadimento, di diventare venerabili: e a ragione, perché fin dal principio c'è un'anima in loro, il pensiero umano, che sarà visibile finché esisterà il corpo in cui esse sono state fissate.
Come non essere d'accordo William Morris riguardo al fascino, l'anima, che si racchiude in un'opera d'arte. Un potere che stupisce ancora di più quando esso sprigiona dalla fredda e dura pietra, che d'improvviso prende sembianze a noi più o meno conosciute o riconoscibili, e che riesce a farci stare, magari solo per un momento, immobili a fissare.
Non so come sia dal vivo la statua della margravia Uta di Ballenstedt, meglio nota come Uta di Naumburg, ma pare che la sua anima si sia mostrata perfino attraverso le immagini che negli ultimi tempi, e con una certa frequenza, mi è capitato di vedere.
Si diceva meglio nota come... questa figura è diventata celebre a livello mondiale grazie alla mano di Walt Disney, che se ne servì per dare le sembianze alla sua Grimilde, la matrigna di Biancaneve.
La statua si trova nel Duomo di Naumburg, cittadina tedesca della Sassonia-Ahnalt, ed è opera dell'ignoto Maestro di Naumburg, cui si deve la decorazione del tramezzo e del coro, dove compaiono anche le dodici statue dei fondatori del duomo stesso.
Al fine di classificare, come d'abitudine, quest'opera mediante un'etichetta, bisogna sapere che il Duomo rappresenta un importante esempio del passaggio dal periodo romanico a quello gotico; fu attorno al 1250, infatti, che venne commissionata la ricostruzione della già esistente cattedrale romanica, risalente al 1029.
Tra i committenti, dunque, appare anche Uta, che visse tra il 1000 e il 1046, raffigurata al fianco di Ekkehard, margravio di Meissen col quale si sposò nel 1026. La loro fu un'unione basata con tutta probabilità su fini politici, tuttavia la coppia non generò successori.
Ciò che colpisce è la distanza tra le due figure; in una tradizionale posa, il valoroso Ekkehard sfoggia scudo e spada, volgendo il suo fermo sguardo verso l'orizzonte. Uta è invece avvolta nel suo lungo mantello, che è costretta a reggere con la mano, e ne tira il bavero fino a coprire parte del viso, accentuandone ulteriormente il perfetto ovale incorniciato dalla corona.
Quel che possiamo scorgere di lei è quindi solamente il volto ed una mano, dato che l'altro braccio rimane completamente nascosto tra le pieghe della cappa. É proprio questo celare che attira l'attenzione sui pochi, ma eleganti dettagli: la naturalezza della mano nel cercare di non far cadere il mantello, i tratti finissimi del volto, la malinconia dello sguardo diretto verso un punto indefinito nello spazio e nel tempo. Pochi elementi per rappresentare la nobiltà della figura.
Figura che in ogni epoca ispirò e catturò sguardi appassionati; Disney non fu infatti l'unico ad essersi lasciato rapire dal fascino di Uta, pare che lo stesso Umberto Eco abbia dichiarato che, dovendo decidere con quale figura femminile del medioevo desiderasse avere un appuntamento, sceglierebbe senza dubbio lei.
La strumentalizzazione di quest'immagine si spinse ad un estremo durante il periodo nazista, quando Uta divenne icona della bellezza ariana e prototipo dell' “arte classica”, da contrapporre alla cosiddetta “arte degenerata”. Sicuramente il Maestro di Naumburg non voleva spingersi così in là.
Oggi si ha la possibilità di vedere in mostra a Naumburg, fino al 2 novembre, l'intera opera del Maestro, di cui poco si sa, ma pare che operò anche in altre cattedrali del nord Europa tra le quali Reims, Amiens, Chartres e probabilmente anche Strasburgo e Metz.
Prima di concludere vorrei segnalare un'altra immagine, tratta questa volta da un affresco, risalente a qualche decennio dopo (1303-1305) e che è parte della straordinaria opera di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Si tratta di una delle scene dalla vita di Maria, Il saluto di Gioacchino e Sant'Anna. La figura avvolta nel mantello nero riesce a distogliere l'attenzione perfino dalla scena di un bacio! Chi ci ricorda?
Sara
Monday, 8 August 2011
Non ho mai avuto grosse passioni
Le Petit Nicolas, di R. Goscinny e illustrato da J.J. Sempe' |
Non ho mai avuto grosse passioni. Da piccolo, mai ho speso troppo tempo giocando alle macchinine e una volta cresciuto il calcio o i vestiti firmati mi sono rimasti a lungo sconosciuti. Nessun interesse, materia o disciplina sono mai riuscite in seguito a rapirmi al punto di sacrificare per una sola fra esse, tutti gli altri soggetti su cui la mia curiosità di tanto in tanto, più col salto di una cavalletta “elettrica” che col volo silenzioso e graziosamente affannato di una farfalla, la mia curiosità si posava.
Ciò ha avuto dei risvolti positivi in quanto raramente in vita mia m'è capitato d'annoiarmi, ma allo stesso tempo devo ammettere che sinora non sono riuscito a specializzarmi in niente.
In poche parole, per quanto riguarda i miei interessi, e in generale la mia crescita, seguo un filo logico tutto mio che agli altri apparirà sicuramente incoerente se non addirittura estraneo alle logiche di una formazione rispondente alle leggi del mercato del lavoro, per quanto ingenerose queste possano essere.
Non di meno, ripensandoci, non posso negare che ci siano dei soggetti particolari che ricorrono sin da quand'ero bambino nella mia mente e su cui amo perdermi cercando di valutare da tutti i punti di vista situazioni che, assolutamente senza motivo, si presentano ai miei occhi.
Uno di questi soggetti favoriti sono sicuramente le problematiche e le intuizioni degli uomini primitivi, sia che con questa espressione si designino gli uomini e le donne che al giorno d'oggi vivono in società considerate “semplici” che ignorano la scrittura o comunque vivono ancora di caccia e raccolta, oppure all'umanità del nostro paleolitico o anche antecedente, prima ancora che ognuno dei soggetti che la formavano potesse essere classificato come homo.
Gli albori in particolare, m'hanno sempre dato le vertigini e nel mio piccolo, come già accennato, ho accampato supposizioni su trame e coincidenze grazie a cui lo strano animale dal pollice opponibile sia potuto diventare colui che oggi ciascuno di noi ha coscienza di essere.
Dicevo appunto un animale, perché mi rimane infatti un mistero come si possa non essere convinti del fatto che l'uomo sia parente delle scimmie. Al di là del fattore genetico -è noto che condividiamo più del 98% del nostro patrimonio genetico con gli scimpanzé e più del 95% con i gorilla e gli oranghi- mi pare così evidente tale legame che quella di Darwin non mi sembra nemmeno una “grande scoperta”, ma semplicemente una constatazione a cui rispondere: “E capirai!”.
Le mani, gli occhi e le gentilezze che gli scimpanzé si scambiano tra di loro, ma non esitano a offrire anche a specie diverse, e le perplessità che si scorgono sui loro volti, specialmente quando si trovano in cattività, sono quanto di più ingenuamente umano io abbia mai visto.
Stando a quanto scrivo, si potrebbe credere che io viva sul Kilimangiaro e non faccia altro che osservare gruppi di primati tutto il giorno. Non è così, e non credo occorra questo per rendersene conto.
Questo post serve così a introdurre una serie di miei articoli che, conoscendomi, tratteranno inevitabilmente di uomini primitivi nei sensi dati in precedenza, in modo spontaneo e non scientifico (dato, tra l'altro, che non ho nessun titolo per farlo) e che tanto bene si riuniranno sotto l'etichetta “essere umano” di cui vado fiero e che Adrirwin col suo “fallire d'inconsapevolezza” ha avuto la sensibilità di inaugurare.
Wednesday, 3 August 2011
What's On? Tramonto Arancio!
Cari lettori,
oggi mi servo del blog per segnalarvi un concerto che si terrà venerdì 12 agosto al Castello Formentini di S. Floriano del Collio (Go) e lo faccio inoltrandovi l'invito (semiserio) all'evento (serio).
Se per qualsiasi ragione non riuscite ad andare al concerto, o se, come nel caso di molti, proprio non potrete assistervi per le centinaia e centinaia di chilometri che vi dividono da S. Floriano, leggete almeno quanto segue, magari vi incuriosirà e vorrete così sapere qualcosa di più a riguardo.
Ecco perché vi segnalo anche il sito ufficiale di Tramonto Arancio, l'album che verrà presentato:
http://www.scochet.net/Buona lettura e buon ascolto!
Sara
Avete già provato tutte le diete senza risultati?
Vi basta guardare un piatto di cevapcici e il vostro girovita aumenta di 8 centimetri?
Spendete un sacco di tempo in palestra, ma l'unica cosa che dimagrisce è il vostro portafolgi?
Non disperate! Potete ancora perdere peso grazie ai consigli di Paolone Lograsso, l'Oracolo di Larderello!
Nel dicembre 1978 Paolone Lograsso (nutrizionista, dietologo e campione europeo di lotta Sumo dal 1998 al 2006) ebbe un'illuminazione, un'epifania (sebbene fosse solo Santo Stefano).
Dopo una leggera cena natalizia* dallo zio Lucullo Lograsso gi apparve in sogno Antonio Gutierrez De La Barriga e gli ordinò di rinnegare tutte le nozioni scientifiche apprese fino ad allora e di intraprendere il cammino mistico del dietologo-sciamanico, che fa dimagrire grazie alla forza dell'endecasillabo sghembo.
Da allora Paolone si esprime, appunto, solo in endecasillabi sghembi e i suoi metodi sono considerati dai maggiori esperti mondiali delle enormi cagate.
Ma tanto si sa che nei momenti di disperazione, per consolarci ci rivolgiamo pure ai ciarlatani, quindi:
Leggete attentamente la seguente dichiarazione rilasciata solo per le lettrici (e, se mettete la "o" a fine parola, pure per i lettori) del Friuli Venezia Giulia!
In meno di una settimana raggiungerete il vostro peso forma E NON LO PERDERETE MAI (ovviamente senza dover fare diete o andare in palestra).
... Silenzio... Parla l'Oracolo...
Vuoi sciogliere i tuoi rotoli di grasso?
Vuoi perdere i salvagenti di lardo?
Ascolta il mio consiglio e con gran spasso,
In forma tu sarai senza ritardo:
Non stare con le chiappe sul divano
(e buta nel condoto i salatini -dèì!-)
Ma chiedi in giro “Dov’è a San Floriano
Lo splendido castel di Formentini?”
Quando già in molti ti avranno risposto
E delle informazioni avrai un bilancio
Annotati che quello sarà il posto
In cui si suonerà “Tramonto Arancio”
Pianifica la gita sull’agenda
E scrivi, al giorno dodici d’agosto,
“stasera, alle ore venti e trenta
lassù ci arrivo IN BICI, ad ogni costo!”
Sudando per la strada inerpicata
Sulle salite lunghe e sui tornanti
Ad ogni singola tua pedalata
Tu brucerai lipidi e carboidranti
La pancia tua diventerà sì piatta,
le natiche saranno così sode
che penserai “la mia vicina schiatta,
se al mare prendo il sole e lei mi vede!”
Giunta al traguardo, tu sarai premiata:
Lì il panorama non teme confronti
e tra le mura antiche allietata
da allegre musiche e sonori canti
Così, per fare festa in compagnia
ingollerai salame e berrai vino
e infine manco mezza caloria
avrai perduto col biciclettino
Tiè!
... L'Oracolo ha parlato.
Che vogliate dimagrire o vi piacciate "così come siete", venite a sentire la presentazione del CD
Tramonto Arancio,
Venerdì 12 Agosto, ore 20.30
al Castello Fromentini,
San Floriano Del Collio
(cercatelo su Google Maps...)
Grassissimi salumi,
P
* Menu della sopraccitata cena
-antipasto: crostini all'olio di palma con lardo di colonnata e pepe verde, ciccioli rifritti al gorgonzola, salame al cardamomo affogato nella sugna;
-primi piatti: tagliatelle alla pancetta e mascarpone, pasticcio di foie gras e guanciale, ravioli burro e noci al pepe bianco;
-secondi: maiale in salsa d'anatra ripieno di cotechino allo zenzero, anguilla arrosta su un letto di casatiello e maionese alle mandorle, abbacchio ai cinque formaggi e pepe rosa, il tutto con controno di
-patate al burro salato, piselli allo speck e verdure saltate in olio di sansa e pepe nero;
-dolci: crostata alla crema di nocciole e anacardi, ricoperta di burro al cacao -magro- del Guatemala, mele fritte ripiene di cioccolato fuso e pepe viola,
-caffè
-idraulico liquido