Thursday 28 July 2011

Nature's sharing home with me.

Immensi spazi naturali sono stati la mia casa. Per giorni e mesi ho vissuto lontano da tutto cio' che di superfluo ci circonda nella vita cittadina, senza mezzi di comunicazione o passatempi artificiali. Ho perso lo sguardo in un cielo stellato anziche' in un bianco soffitto, bevuto acqua piovana anziche' aprire un rubinetto, ed ho confrontato la solitudine della mia persona con una natura forte e rigogliosa che mi ha ospitata con grandissimo calore. Mi ero sempre chiesta come ci si potesse sentire, ed ora posso darmi una risposta. Ci si sente piccoli, molto piccoli, ma ci si sente una concreta piccola parte di qualcosa. Si capisce che la natura e' parte di noi, ma soprattutto che noi siamo parte di essa e di tutto cio' che il suo nome comprende. Si osserva, si esplora. Si resta in silenzio ed il ritmo rallenta. Il fuoco c'abbraccia se sappiamo come trattarlo, gli alberi ci riparano, e l'erba e' un morbido cuscino; percio' non ci si sente soli. Quando le preoccupazioni quotidiane si limitano alla raccolta della legna ed alla ricerca di un rifugio, resta ben poco ad appesantire la coscienza o la mente, che in un equilibrio perfetto con l'ambiente si sente libera di vagare e passare del tempo, molto tempo, anche solo a contemplare le venature d'una foglia.

Rispettiamo la natura come essa fa con noi. Se un giorno perderemo tutto, lei sara' l'unica capace di renderci felici.

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