Saturday, 30 July 2011

Punto Nave #1

Non sono trascorsi nemmeno due mesi da quando ha cominciato a raccontare le sue storie che circoloMarlow ha già cominciato a togliere qualche soddisfazione. In buon numero i lettori hanno cominciato a seguirci e, per quanto riguarda il suo futuro, questo blog sembra essere ben avviato a diventare il luogo adatto per ritrovarsi e scambiare due parole con franchezza.

Da qualche tempo infatti, sono diventate rare le occasioni per incontrare le persone a cui ho chiesto di partecipare a queste pagine, ma convinto che sia una gran perdita non poter più condividere che pochi stringati commenti sui social network a proposito di ciò che ci succede, ho assecondato uno strano istinto da secolo XXI che mi ha portato ad aprire questo spazio nella blogsfera, dove più voci possono prendere la parola e descrivere le proprie impressioni su nuove scoperte e sensazioni, dare sfogo a conclusioni affrettate oppure delineare ponderate prese di posizione.

Lontano da qualsiasi pretesa giornalistica, vorrei che circoloMarlow potesse diventare uno spazio di creatività per chi ci scrive e una fonte continuativa di stimoli per i suoi lettori contro attacchi più o meno frequenti, più o meno virulenti, di aridità dell'anima causati da una routine che si lascia osservare senza riuscire, ma neanche minimamente, a coinvolgerci. Per esempio.

Thursday, 28 July 2011

Nature's sharing home with me.

Immensi spazi naturali sono stati la mia casa. Per giorni e mesi ho vissuto lontano da tutto cio' che di superfluo ci circonda nella vita cittadina, senza mezzi di comunicazione o passatempi artificiali. Ho perso lo sguardo in un cielo stellato anziche' in un bianco soffitto, bevuto acqua piovana anziche' aprire un rubinetto, ed ho confrontato la solitudine della mia persona con una natura forte e rigogliosa che mi ha ospitata con grandissimo calore. Mi ero sempre chiesta come ci si potesse sentire, ed ora posso darmi una risposta. Ci si sente piccoli, molto piccoli, ma ci si sente una concreta piccola parte di qualcosa. Si capisce che la natura e' parte di noi, ma soprattutto che noi siamo parte di essa e di tutto cio' che il suo nome comprende. Si osserva, si esplora. Si resta in silenzio ed il ritmo rallenta. Il fuoco c'abbraccia se sappiamo come trattarlo, gli alberi ci riparano, e l'erba e' un morbido cuscino; percio' non ci si sente soli. Quando le preoccupazioni quotidiane si limitano alla raccolta della legna ed alla ricerca di un rifugio, resta ben poco ad appesantire la coscienza o la mente, che in un equilibrio perfetto con l'ambiente si sente libera di vagare e passare del tempo, molto tempo, anche solo a contemplare le venature d'una foglia.

Rispettiamo la natura come essa fa con noi. Se un giorno perderemo tutto, lei sara' l'unica capace di renderci felici.

Saturday, 23 July 2011

Banana Republic - video e testo

Sembreranno ovvietà..


Cosa fa di una Repubblica delle Banane una Repubblica delle Banane?
Le banane? 
Il caldo tropicale dai 35 gradi all'ombra?
No, la corruzione.

Francesco De Gregori e Lucio Dalla,
in tournée nel 1979.

" Laggiù nel Paese dei Tropici, 
dove il sole è più sole che qua ... "


Tuesday, 19 July 2011

Lo strano privilegio del rischio



Esiste una tendenza tra la gente di potere e in buona parte anche tra chi pensa di detenerne una briciola, che può dare molto a pensare. Si tratta di una particolare inclinazione, diventata lampante nel corso dell’ultima campagna pro-nucleare, all’accettazione del rischio.
Rischio tanto più attraente quando riguardi non una situazione individuale e specifica, ma il destino di una generica collettività e per periodi non determinati, ma che si protraggono indefinitamente nel tempo.
Verrebbe da credere che ciò sia dovuto alla mancata realizzazione delle conseguenze personali, giuridiche e non, nel caso in cui tale rischio diventi un pericolo fondato e, allo stesso momento, all’opportunità di partecipare agli utili qualora si riveli un buon investimento. Troppo lontane nello spazio e nel tempo appaiono gli eventuali danni, benché possano dirsi irreparabili, al punto di arrivare a situazioni paradossali.
Da settimane, ad esempio, in un raggio di oltre 50 Km attorno alla centrale di Fukushima i bambini delle scuole elementari hanno cominciato a perdere sangue dal naso. Disgraziatamente, ciò è dovuto alla notevole esposizione all’irraggiamento che si è propagato dalla centrale che, come già appurato in altri casi, provoca l’abbassamento dei globuli bianchi. Nondimeno, in molti hanno tentato di dare a questo tristissimo evento altre improbabili cause e in numero ancora maggiore sono stati quelli che hanno ignorato questa notizia.

Sunday, 17 July 2011

Selve oscure


A culture is no better than its woods, una cultura non è superiore ai suoi boschi, sosteneva il poeta W. H. Auden agli inizi del secolo scorso, volendo chiarire quale fosse il rapporto dell'uomo con la natura e l'atteggiamento da tenere nei suoi confronti.
Gli fa eco oggi il naturalista spagnolo Joaquín Araúo, il quale rimarca che somos como somos porque un vez fuimos bosque, siamo quel che siamo perché una volta eravamo bosco: la sua riflessione si basa sul fatto che per l'evoluzione umana, la foresta rappresentò un luogo di cruciale importanza, le cui caratteristiche portarono l'uomo a migliorare la vista, a perfezionare la percezione dello spazio attorno a lui e a sviluppare la capacità di afferrare, maneggiare e servirsi degli oggetti che lo circondavano.
Non è un caso nemmeno che questo luogo costituisca un topos ricorrente nella maggior parte delle tradizioni, basti pensare alle fiabe per bambini (che discendono direttamente dal folklore, dalla saggezza popolare) nelle quali il bosco è sempre il teatro degli avvenimenti più importanti della trama, se non addirittura l'ambientazione dell'intero racconto.
Ma non serve allontanarsi tanto nel tempo per comprendere quanto questo tema sia ancora attuale.

Wednesday, 13 July 2011

Love Me





















http://www.zednelson.com/?LoveMe

"Miss Penetencaria"
Carcere Tavalera Bruce.
Rio de Janeiro,Brasile.
Concorso annuale di bellezza.
Premi:
Televisore 14 pollici a colori,
un ventilatore
cosmetici.


Fotografo:Zed Nelson.
Progetto:Love Me


Grazia

Monday, 11 July 2011

Hey,what is this Squant?

Il Dottor Wohan Squant ci annuncia l'esistenza di un quarto,nuovo,colore primario Squant.
I colori primari a noi noti fin'ora sono il Rosso,il Giallo e il Blu (RGB) che costituiscono tutte le altre tonalità visibili ai nostri occhi.
Squant non può essere descritto a parole,la sola esperienza visiva può farci capire di cosa si parla.Nemmeno i nostri monitor RGB possono mostrarcelo, però su questo sito: http://www.negativland.com/squant/plugin.html
si può scaricare il plug-in SQUANTVIEW.
(Ah!Non sempre funziona!)
Forse un giorno sapremo se esistono nuovi colori o se sono solo fandonie.













Grazia

Sunday, 10 July 2011

Surrealismo teutonico


Diffusissima nella prima metà del secolo scorso, questa curiosa chiave ha aperto (e soprattutto chiuso) le porte di milioni di Berliner. L'uomo che nel 1912 la ideò, Johann Schweiger, voleva assicurarsi che i suoi concittadini si ricordassero sempre di chiudere le porte e i portoni delle loro case, e mise a punto un sistema infallibile.

É conosciuta come Berliner Schlüssel (chiave di Berlino), Doppelschlüssel (chiave doppia) perché appunto consta di due ingegni identici, ma viene definita anche Schließzwangschlüssel; lo ammetto, la parola fa passare la voglia continuare a leggere, ma è uno di quei frequentissimi casi in cui il tedesco fornisce già gli elementi per identificare precisamente l'oggetto in questione. Letteralmente si potrebbe tradurre con: chiave che obbliga a chiudere.

Questa chiave costringe a compiere una serie di complicate operazioni per poter entrare in casa: dopo averla normalmente introdotta nella toppa ed aver girato in senso antiorario, la porta si apre, ma la chiave non si può più ritirare. A questo punto, facendo attenzione a non far chiudere la porta, bisogna spingere la chiave attraverso il buco della serratura (non c'è pericolo di farla cadere perché il gioco sta tutto lì), entrare e girarla di nuovo per poterla finalmente togliere e riporre in tasca.

E non è finita qui: nel caso la chiave dovesse aprire il portone di un palazzo, bisogna sapere che questo elaborato sistema entra in funzione soltanto di sera e di notte; durante il giorno infatti la porta non si potrà nemmeno chiudere a chiave, ma rimarrà sempre aperta.

Oggi la Berliner Schlüssel è stata sostituita nella maggior parte dei casi con serrature più all'avanguardia, tuttavia apre ancora le porte di alcuni vecchi palazzi della città.

Non sapevo dell'esistenza di quest'oggetto prima di leggere il saggio del filosofo francese Bruno Latour, La clef de Berlin, che de questa chiave trae ispirazione per riflettere sul rapporto che abbiamo con gli oggetti della vita quotidiana e come questi ci influenzino.


Sara

Friday, 8 July 2011

Pesca a trapano, dimostrazione:





Tecnica adottata da un nostromo filippino nei gelidi e profondi mari del nord. Purtroppo, non l’ho visto coi miei occhi, ma ho sentito dire grandi cose sul suo conto. Forse un giorno avrò il piacere di conoscerlo di persona e chissà, magari di pescare con lui. Al presente, riporto questa testimonianza fotografica.


Nicco. Dobe.







Monday, 4 July 2011

La morte di Sardanapalo

“Gli insorti assediavano il palazzo… Disteso sopra un letto superbo, in cima ad un rogo immenso, Sardanapalo dà ordine agli schiavi e agli ufficiali del palazzo di sgozzare le sue donne, i suoi paggi sino ai suoi cavalli e ai suoi cani; nessuno degli oggetti che erano serviti ai suoi piaceri doveva sopravvivergli.”  
                               Eugène Delacroix,1827
musée du Louvre