Beckmann, Max, Odysseus and Calypso,1943 |
Calipso è una ninfa
dell'Oceano il cui nome deriva da kalyptō che significa “nascondere”. In
sintonia con il suo nome ella abita da sola in una grotta presso Ogigia,
un’isola misteriosa da qualche parte nel Mediterraneo Occidentale. La sua vita
eterna, più che svolgersi attraverso i giorni e le stagioni, sembra essere un
punto istante lontano, fuori dalla portata del mondo. Un mondo comunque
incapace di poter comprendere il suo fascino e la sua bellezza.
Ad Ogigia giunge portato dalle onde Ulisse naufrago e a Calipso non sembra esser vero. Lo cura, lo ristora e lo ammalia all’interno di quel piccolo paradiso terrestre in mezzo al mare. Sull’isola vi è ogni ricchezza: cibo, conforto, appagamento e la vecchiaia non è un’incubo da lavare con l’acqua di una fonte introvabile. La putrefazione non ha luogo.
Eppure ad Ulisse tutto questo diventa noioso, sordo, insopportabile. Alcune fonti riportano come Calipso sia riuscita a mantenere l’eroe ad Ogigia per sette anni, meno secondo altre. Sta di fatto che Ulisse se ne andrà, aiutato in questo dagli dei. Zeus infatti, su sollecitazione di Atena, avrebbe presto inviato ad Ogigia il messaggero Ermete per ordinare a Calipso di non ostacolare la partenza dell’itacese. Al contrario, la voce che giunge dall’Olimpo è chiara: che Calipso collabori!
La ninfa non disubbidisce, comprende e aiuta. Prepara per il viaggio le provviste e gli otri di vino e indica all’eroe dove prendere i legni per costruirsi la sua zattera, tanto che egli diventa sospettoso e la fa giurare che non si tratti di un tranello. Ma il cuore della ninfa non gli ordisce nessun inganno e Calipso giura senza trope resistenze sulle acque dello Stige.
Ulisse se ne va, affrontando nuovamente le onde senza i compagni ma recando con sè il loro imperituro ricordo. L’eternità è stata rifiutata, le lusinghe e l’agio hanno avuto uguale risposta. I giorni saranno sempre una novità. Non ci sarà mai fine alla scoperta.
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