Così siamo arrivati a
Manila ed è stata proprio una bella giornata di festa. Da mesi si respirava
sulla nave l'ansiosa attesa per questa tappa e un calendario nel crew bar
segnava i giorni che mancavo al 29 febbraio.
Quasi tutti i Filippini, la nazionalità più numerosa, aveva chiesto di far salire a bordo i propri parenti, per cui ad attenderci sul molo c'erano oltre cinquecento persone tra mamme, mogli, bambini, nonne e fratelli. Aspettavano tutti dietro una grata gialla che li separava dai controlli e da un biglietto da 3 dollari americani che li lasciasse entrare sulla banchina. Dappertutto, si vede, c'e' qualcuno che vuole ricavarci i soldi.
Quasi tutti i Filippini, la nazionalità più numerosa, aveva chiesto di far salire a bordo i propri parenti, per cui ad attenderci sul molo c'erano oltre cinquecento persone tra mamme, mogli, bambini, nonne e fratelli. Aspettavano tutti dietro una grata gialla che li separava dai controlli e da un biglietto da 3 dollari americani che li lasciasse entrare sulla banchina. Dappertutto, si vede, c'e' qualcuno che vuole ricavarci i soldi.
Ma l'emozione era
coinvolgente ed è stato un piacere vedere sfilare per i carruggetti grigio
azzurri della nave le solite tutte bianche e blu, avvolte da un nugolo colorato
di volti nuovi e sorridenti.
Ho chiesto a Cesar, il
Quarter Master, se anche lui avesse chiesto di portare su qualcuno. Better
go out.
Cesar ha deciso di
rompere il suo contratto con una giornata come tante, aggiro per la sua città.
Scendo anch'io e faccio
qualche scatto.
Niccolo'