Ogni tanto
succede di ricevere delle conferme. Capita, ad esempio, quando si commette lo
stesso errore per la millesima volta perché non si è mai riusciti a venire a
capo di un difetto che ci si conosce bene e si è sempre avuto cura di
trascurare. In altri momenti invece, può avvenire mentre si legge un libro e in
poche righe si ritrova un dettaglio sul reale che ci si porta dietro sin
dall'infanzia, una sorta di convinzione mai esplicitamente espressa eppure
fondamentale. Si schiude allora da qualche parte una compressa di silenzioso
compiacimento, che porta ad immaginarsi di chiacchierare amabilmente con
l'autore di quelle frasi sotto il segno di una dichiarata fratellanza di
spiriti.
Recentemente
ho letto un passaggio che ho accolto come una grande conferma su un tema a me
molto caro, il tempo perso. Con questo intendo il tempo necessario, notevole,
che serve al compimento di quelle esperienze che si hanno solamente per il
fatto di esser-ci. Quando si rinuncia del tutto ad ogni pretesa di volontà e si
diventa assolutamente entità che assiste, come in un viaggio le ore trascorse a
guardare dal finestrino o nella sala d'aspetto ad osservare di sottecchi le
persone vicino, sedute o in piedi, buttando di quando in quando l'occhio sulle
riviste e i giornali.
Bene, alla
prima pagina di “Cattivi Pensieri” edito da Adelphi, Paul Valéry riporta con la
saggezza che posseggono coloro che anticipano le prime luci dell'alba per
destarsi e mettersi a scrivere:
“Ricordati che ogni mente è plasmata dalle
esperienze più banali. Dire che un fatto è banale significa dire che è
fra quelli che più hanno contribuito alla formazione delle tue idee essenziali.
Nella composizione della tua sostanza mentale più del 99% è costituito da
immagini e impressioni senza valore. Aggiungi poi che le concezioni inusuali, i
pensieri nuovi e singolari traggono tutto il loro valore da questo fondo
volgare che li fa risaltare.”
Nicco.
Le folgorazioni inaspettate , tratte dalle cose che ci appaiono insignificanti , sono quelle che meglio contribuiscono all'arrichimento della nostra memoria! Un abbraccio , mio caro...
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