L’Europa s’è tinta di rosso, il colore della
nuova alleanza Finanz-kommunista. Alleanza evidente e che soltanto gli insipidi
d’ingegno hanno potuto fare a meno di notare.
Ah la Borsa! Questa specie di gioco
d’azzardo borghese ormai domato dalle redini del proletariato e che ora ha il
nervo di pronunciarsi così palesemente all’ennesima possibile rielezione di un leader
milionario.
Ma dov’è finite la democrazia? Non sono più
i popoli in diritto di scegliere i propri capi? Non sono più le masse
legittimate ad eleggere i propri Lukashenko con plebisciti del 98 % senza che
qualcuno nei palazzi del potere storca superbamente il naso con il ghigno, a noi familiare, del primo della classe?
Essendo, il leader bielorusso, un raro esempio di comunista “buono”,
compatibile con le visioni liberali del nostro ex primo ministro.
Il Silvio è rimasto solo sulla scena
internazionale, accerchiato da pecore dalla sinistra lana vermiglia. Ma noi lo
difenderem, in nome della nostra libertà di scegliere.
In nome della nostra indipendenza,
difenderemo lui e il suo conflitto d’interesse dallo slancio di cervo, capace
di valicare l’arco alpino e far cascare le frontiere come incolori tessere di
domino. Non servono miseri trattati a far passare la leadership manifesta,
altro che Schengen miei cari!