Tuesday, 26 March 2013

Allegro ma non troppo: Moderato.


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É sorprendente come il valore delle parole possa cambiare nel corso dei decenni. Inutile dire che, soprattutto negli ultimi sessant'anni, questo processo è stato notevolmente influenzato dall'affermarsi dei nuovi mezzi di comunicazione, che hanno portato spesso ad una manipolazione quasi incontrollata della parola.
Poche settimane fa, mi è capitato di avere tra le mani un vecchio numero della rivista La Cucina Italiana, datato luglio 1958. Fin dalla sua fondazione (1929), questo periodico si proponeva non solo di far conoscere le ricette della tradizione italiana, ma anche di fornire suggerimenti per il mantenimento di un buon regime alimentare, accorgimenti per una cucina sana ed allo stesso tempo economica, nonché nozioni di galateo, racconti ed opinioni di lettori o personaggi famosi su vari argomenti, più o meno correlati alla gastronomia.
La mia attenzione è caduta sulle osservazioni di una lettrice che titola il suo articolo "Saper parlare"; curioso tema per una rivista di cucina, mi son detta.
Con mia sorpresa, nelle righe di apertura, la signora Elisa utilizza una parola che, proprio in queste settimane, sta rimbalzando dalla tv alla rete, in ogni tg e articolo di giornale: moderazione. Cui, conseguentemente, fanno riferimento coloro i quali si considerano moderati.
Un buon parlatore, sostiene l'autrice, deve essere moderato e capace di usare questo trucco, senza però far accorgere l'interlocutore. L'articolo presenta gli atteggiamenti più comuni di coloro che si credono a torto brillanti parlatori, ma che di fatto mancano completamente di moderazione.

Strano. Il “moderato medio” oggi sembra invece rispecchiarle tutte queste caratteristiche...





Sara

Thursday, 7 March 2013

Le isole di Papillon





Les Iles du Salut sono tre isolette a largo della Guyana Francese dove pappagalli, scimmie ed iguana vivono una vita tranquilla. Tutt'al più si tolgono velocemente dai paraggi se qualche turista arrivato da lontano si avvicina troppo per fotografarli.

Gli edifici che un tempo sono stati caserme e prigioni si ergono ancora sotto il sole equatoriale sbiaditi, diroccati, ma con silenziosa imponenza. In qualche caso costruzioni più defilate, come il cimitero degli infanti o alcuni magazzini di pietra, sono avvolti dai cespugli o seminascosti dagli alberi.

Le tre Isole Royale, du Diable e St. Joseph furono infatti colonie penali francesi per criminali di cui la Metropole si voleva liberare. Criminali o supposti tali, se non altro personalità scomode come Alfred Dreyfus, il militare ebreo condannato di alto tradimento che sull’isola del Diavolo ci spese 9 anni mentre in patria Emile Zola a sua difesa scagliava il suo famoso J’accuse. Ma vi furono altri detenuti tra cui Henri Charrière, il cui libro autobiografico diventò negli anni ‘70 il celebre film Papillon con Steve McQueen e Dustin Hoffman

In questi luoghi la disperata routine propria di un campo di prigionia deve aver trovato un accordo particolare con l'indifferenza di una natura senza stagioni.

Walter me ne riporta le seguenti parole:

Sì, in certi posti come nelle tre isole della Guiana Francese, si fa presto a scordare che sono stati lager dove tagliavano le teste, senza troppi ripensamenti. Io le ho visitate tutte e tre quelle isole, con il kayak e anche a me hanno fatto le stesso effetto. Su una delle tre c'è pure l'Hilton hotel, dove la gente si preoccupa più della propria abbronzatura che di sentire gli spiriti del luogo, che senza dubbio sono numerosi. Stranamente luoghi così, una volta tristi come il lebbrosario di Curieuse alle Seychelles o i tanti lazzaretti, tra i quali ultimamente per me quello di Puerto Mahon alle Baleari, appaiono oggi idilliaci come se riscattassero i tempi in cui non lo erano. Che non esistano gli spiriti dei luoghi, cacciati forse dalla televisione o dalle orde dei turisti, io non ci credo. Mi piace invece pensare che i fantasmi abbiano trovato pace nella natura, così rigogliosa e che si rigenera in continuazione, ma che un animo sensibile e attento riesca ancora a percepirne la presenza tra le rovine e gli anfratti della costa. Spero che ti piaccia Curiapo.


Nicco.

Sunday, 3 March 2013

A swarm of whales


Whales often move about in big groups, so that when you see one of them you should look around to find the other ones.  

Friday, 1 March 2013

Uno Sciame di Balene


Molto spesso le balene viaggiano in gruppi e quando se ne avvista una bisogna guardarsi intorno se ce ne siano altre.